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I BIMBI DISABILI E LA LIBERTA’ DI DIVERTIRSI

Di Marisa Melis

Quotidiano Sardegna del 23 Ottobre 2011

Spesso ho letto con mio grande disappunto che, ragazzi con sindrome down, dentro dei parchi di divertimento sono stati invitati ad allontanarsi da certi giochi perché, ritenuti “pericolosi”.

Il parco dei divertimenti è sempre lo stesso, ormai è ricorrente la notizia della discriminazione.

Ora, si è stilato un protocollo d’intesa (C + Entetainment) tra il Coordinamento Nazionale delle Associazioni delle persone con sindrome Down e vari parchi di divertimento (quello incriminato non ha aderito) per, garantire l’accesso a questi bimbi.

Attenzione questa intesa vale sino al 31 dicembre 2011. E’ dunque soggetta a verifica.

Troppo buoni e gentili Lor signori!

Basita nel costatare che si faccia un protocollo d’intesa per una categoria di disabili, per accedere a dei giochi.

Si stila un altrettanto protocollo per i normodotati? Io trovo la cosa inaudita.

Siccome un ragazzo con sindrome down si riconosce, è bloccato e non si fa salire sui giochi, invece un altro disabile che però non ha dimorfismi facciali può benissimo giocare a piacimento. Sono due disabili tutte due, ma soprattutto SONO due persone che vogliono giocare.

Continuo a dire che sembriamo nella Repubblica delle banane.

Penso che un genitore o, un accompagnatore che, porti un bimbo disabile in un parco giochi se responsabile e consapevole, sia in grado di valutare se il gioco può andare bene o no. Nessuno fa salire un bimbo (indipendentemente dal fatto che sia disabile o meno), sulle montagne russe, se questo soffre di vertigini.

Non si doveva arrivare a stilare un protocollo d’intesa per tale motivo.

Vorrei capire a cosa serve all’Italia aver ratificato la Convenzione ONU per i diritti dei disabili con una legge nel 2009, e a cosa serve la legge 67/2006 sulla discriminazione ai disabili.

Non vorrei domani svegliarmi e trovare un protocollo d’intesa per altre associazioni di disabili e i parchi di divertimento.

Basta il genitore a garantire l’idoneità o meno del disabile ad accedere al gioco.

Per tutto il resto, ci sono i Fori competenti.

Ma che la finissero di dettar legge anche sui giochi, interessa l’incolumità del bimbo o dà fastidio che il disabile con la sua presenza, allontani gli altri dai loro fantastici giochi? Valutate voi!

Ma si va ai parchi giochi con il certificato di invalidità?

Questo, tanto per dare un altro sapore alla notizia, non solo doveri contrattuali ma ricordare a qualcuno che l’integrazione scolastica ai disabili non si fa soltanto nelle aule, ma anche facendo godere a questi ultimi dei contatti sociali durante una gita con i coetanei.

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